COMUNICATO STAMPA
Il verde urbano come fonte di energia, resilienza e benessere è il tema al centro dell'incontro che si è svolto questo pomeriggio a Rovereto, al Palazzo del Ben, nell'ambito del Wired Next Fest dal titolo “L’energia verde delle città”.
Con la moderazione di Tommaso Perrone, giornalista di Wired, sono intervenuti Elena Gottardini, responsabile dell’Unità di Ricerca Botanica Ambientale alla Fondazione Edmund Mach, insieme ad Alessandro Paletto, ricercatore senior del Consiglio per la ricerca in agricoltura e l'analisi dell'economia agraria (CREA) e a Cristina Bonomi, tutor didattico del corso di alta formazione professionale "Tecnico Superiore per il Verde Sostenibile" FEM.
Le infrastrutture verdi urbane rappresentano una risorsa chiave, in un contesto globale di crescente urbanizzazione, “dove - ha spiegato Paletto- si stima che nel 2030 il 60% della popolazione mondiale abiterà nelle aree urbane, e nel quale le città, pur rappresentando solo il 3% della superficie terrestre, sono responsabili del 70% del consumo energetico e del 75% delle emissioni di anidride carbonica in atmosfera”. Le infrastrutture verdi, intese come la rete di spazi naturali e semi-naturali presenti nel contesto urbano, sono responsabili della fornitura di una molteplicità di benefici ambientali, sociali ed economici indispensabili per il benessere e la qualità della vita dei cittadini. Tra questi merita ricordare il ruolo del verde urbano per il clima (mitigazione dei cambiamenti climatici) e il microclima (mitigazione dell'effetto isola di calore), per il benessere psico-fisico dei cittadini, per la fornitura di cibo e microhabitat per la biodiversità urbana e per la riduzione dei consumi energetici. “Su quest'ultimo aspetto merita ricordare come gli edifici dotati di tetti verdi possano ridurre del 25% i consumi annui di energia per la climatizzazione”.
Il verde urbano è in stretta relazione con l’aerobioma, l’insieme delle particelle biologiche presenti in atmosfera quali ad esempio i pollini, le spore, i batteri. Si sta sempre più affermando una nuova visione che considera l’esposizione a un’ampia varietà di microrganismi presenti nell’aria come elemento fondamentale per la salute umana. La biodiversità dell’aria, studiata alla FEM dall'Unità di ricerca di Botanica Ambientale che coordina il Centro di monitoraggio aerobiologico, è ora oggetto del nuovo progetto europeo AiRBiD, “che intende comprendere - ha sottolineato Gottardini - in cinque città europee, inclusa Trento, come l’insieme delle particelle biologiche presenti nell’atmosfera sia influenzata dalla presenza e dalla tipologia delle aree verdi in ambiente urbano, e quali siano le connessioni con il benessere e la salute dei cittadini”.
In un contesto globale, dunque, in cui l'energia verde dalle città sta diventando una priorità, anche la formazione gioca un ruolo cruciale. Il Tecnico Superiore per il Verde, corso postdiploma proposto da oltre vent'anni dalla FEM, non si limita a progettare e gestire il verde urbano da un punto di vista estetico, ma deve anche trasformarlo in una risorsa fondamentale per la creazione di ambienti sostenibili. “Questi ultimi - ha spiegato Bonomi - contribuiscono a ridurre l’impatto ambientale delle aree metropolitane, migliorando la qualità dell'aria, la biodiversità e il benessere dei cittadini”.
Il WIRED Next Fest è organizzato da WIRED Italia in partnership con la Provincia autonoma di Trento – Assessorato allo sviluppo economico, lavoro, famiglia, università e ricerca - Trentino Marketing, Trentino Sviluppo, Azienda per il Turismo Rovereto, Vallagarina e Monte Baldo, Comune di Rovereto.
Lavora alla costruzione del palinsesto il Comitato scientifico presieduto dal Direttore di WIRED Italia, che vede la partecipazione dell’Università degli Studi di Trento, della Fondazione Bruno Kessler, della Fondazione Edmund Mach, della Fondazione Hub Innovazione Trentino, dell’Istituto provinciale per la ricerca e la sperimentazione educativa - IPRASE, e del MUSE - Museo delle Scienze.
(sc)