COMUNICATO STAMPA
Le opportunità e le criticità legate allo sviluppo di nuove fonti e vettori di energia rinnovabile, in particolare biomasse e idrogeno verde, con uno sguardo attento ai temi della trasparenza, della tracciabilità e della sostenibilità, sono i temi affrontati questa mattina dalla Fondazione Edmund Mach nell’incontro intitolato “Nuove fonti di energia pulita” nell’ambito del Wired Next Fest 2025.
All’appuntamento, svoltosi presso il Palazzo del Ben, moderato dal giornalista di Wired Riccardo Saporiti, hanno portato la loro esperienza il professor Franco Cotana, docente all’Università di Perugia e amministratore delegato di RSE, nonché membro del Comitato scientifico FEM, che da anni si occupa di ricerca applicata all’energia e alle biomasse e che ha condotto la riflessione sulle potenzialità e le prospettive di queste tecnologie, la ricercatrice Silvia Silvestri, responsabile dell’Unità Bioeconomia della Fondazione Mach, che ha presentato alcuni approcci innovativi di valorizzazione in termini di risorse energetiche dei sottoprodotti agricoli e degli scarti agroindustriali, e Luana Bontempo, responsabile dell’Unità Tracciabilità FEM, che ha illustrato le opportunità ed i processi di autenticazione dell’idrogeno verde, concentrandosi sul progetto HYTRA recentemente avviato e finanziato dal Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica.
In un contesto in cui l’idrogeno è riconosciuto come vettore energetico strategico per la decarbonizzazione, manca ancora oggi un metodo scientifico condiviso che ne certifichi oggettivamente. E questo è l’obiettivo del progetto, come ha sottolineato Luana Bontempo. “L’idrogeno verde è un vettore energetico promettente, ma oggi mancano strumenti affidabili che ne attestino la provenienza. Con HYTRA stiamo lavorando per applicare al settore energetico tecniche già sperimentate con successo nell’agroalimentare, come l’analisi isotopica”, così da offrire al mercato un sistema credibile per la tracciabilità e dare maggiore fiducia sulle scelte energetiche.
“La produzione di idrogeno verde da biomasse organiche di scarto e di rifiuto rimane a tutt’oggi una frontiera di ricerca da esplorare -ha aggiunto Silvestri- sia per quanto attiene alle tecnologie e metodologie di produzione, alla taglia degli impianti, agli aspetti connessi alla sicurezza delle strutture per il trasporto, stoccaggio e impiego, sia per quanto riguarda la rintracciabilità dell’idrogeno ottenuto da fonti energetiche rinnovabili”.
Lo sviluppo delle tecnologie per la produzione dell’idrogeno verde come vettore energetico - ha evidenziato Cotana - è iniziato, ma i tempi per il conseguimento degli obiettivi europei sono ancora lunghi. L’incontro ha proposto al pubblico una riflessione su ricerca, innovazione e sfide concrete della transizione energetica. Non una semplice rassegna di soluzioni tecnologiche, ma un momento di dialogo che ha messo al centro la necessità di integrare nuove fonti nel sistema energetico, garantendo trasparenza e sostenibilità e coinvolgendo territori e comunità locali.
Il WIRED Next Fest è organizzato da WIRED Italia in partnership con la Provincia autonoma di Trento – Assessorato allo sviluppo economico, lavoro, famiglia, università e ricerca - Trentino Marketing, Trentino Sviluppo, Azienda per il Turismo Rovereto, Vallagarina e Monte Baldo, Comune di Rovereto.
Lavora alla costruzione del palinsesto il Comitato scientifico presieduto dal Direttore di WIRED Italia, che vede la partecipazione dell’Università degli Studi di Trento, della Fondazione Bruno Kessler, della Fondazione Edmund Mach, della Fondazione Hub Innovazione Trentino, dell’Istituto provinciale per la ricerca e la sperimentazione educativa - IPRASE, e del MUSE - Museo delle Scienze.
Fotoservizio, filmato e interviste a cura di Ufficio Stampa FEM
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(sc)