È stata recentemente pubblicata la lista dei “World’s Top 2% Scientists”. Questo elenco, compilato dall’Università di Stanford (USA) e dall’editore scientifico Elsevier su informazioni del database mondiale per la ricerca scientifica “Scopus”, identifica gli scienziati in vetta alla classifica dell’impatto scientifico del loro lavoro.
La Fondazione Edmund Mach compare in questo elenco con ben 10 nominativi, con una copertura ampia degli ambiti disciplinari, in tutti i tre grandi “argomenti” scientifici che caratterizzano la ricerca della Fondazione: agricoltura, alimenti e ambiente. Questo numero risulta doppio rispetto alle classifiche relative ai tre anni precedenti.
Ecco quindi l’elenco di ricercatrici e ricercatori che hanno ottenuto per il 2025 questo ambito riconoscimento:
• Panagiotis Arapitsas, Unità Metabolomica
• Franco Biasioli, responsabile Unità Qualità sensoriale
• Michele Dalponte, responsabile Unità Ecologia forestale
• Claudio Donati, responsabile Unità Biologia computazionale
• Claudio Ioriatti, ex Dirigente Centro Ricerca e Innovazione e, in precedenza, del Centro Trasferimento Tecnologico
• Mickael Arnaud Malnoy, responsabile Unità Biotecnologie vegetali
• Stefan Martens, responsabile Unità Biotecnologie dei prodotti naturali
• Annapaola Rizzoli, responsabile Unità Ecologia applicata
• Nico Salmaso, responsabile Unità di Idrobiologia
• Urška Vrhovšek, responsabile Unità Metabolomica.
Nella lista vengono inclusi i migliori 2 ricercatori per ogni 100 considerati nel loro ambito disciplinare. L’impatto del lavoro di ricerca viene valutato con riferimento all’anno precedente alla pubblicazione della classifica, in questo caso il 2024. Le tematiche di ricerca risultano suddivise in 174 settori disciplinari. La ricerca bibliometrica viene condotta su un campione amplissimo di ricercatori, circa 9 milioni in tutto il mondo.
Per maggiori dettagli sulla classifica “World’s Top 2% Scientists” è possibile consultare il sito
https://top2percentscientists.com/stanford-elsevier-top.../
Foto: la "squadra" del Centro Ricerca e Innovazione in uno scatto del 2022